Firenze oltre il centro storico: vivere il quartiere Oltrarno

Vivere il quartiere Oltrarno
Firenze è una città ad altissima vocazione turistica grazie ad un patrimonio unico al mondo. Nel 2022 ha fatto registrare quasi 11 milioni di presenze, con una componente straniera molto importante.
Attira per i suoi monumenti, per la collezione della Galleria degli Uffizi (tra i 20 musei più visitati del pianeta) e per quell’atmosfera unica che si respira tra le due sponde del fiume e che ti porta irrimediabilmente a fare un viaggio nel tempo.
È una tappa obbligatoria per chi ama viaggiare, ma anche per chi si sposta molto in Europa per lavoro durante l’anno e lascia sempre un piccolo spazio in agenda per qualche sosta, tra un volo e l’altro, alla scoperta di città imperdibili come il capoluogo toscano.
Firenze, però, è anche altro rispetto ai luoghi più conosciuti e più suggestivi. Anche le zone fuori dai circuiti turistici possono sorprendere e lasciare ammaliati.
La città, infatti, è una delle più vissute dai nomadi digitali, professionisti e remote workers che, grazie anche alle garanzie offerte da una buona assicurazione viaggio annuale, si spostano in giro per il mondo per scoprire sempre nuove terre e lasciarsi ispirare dalla loro storia.
Tra i quartieri più originali, oltre il centro storico, c’è l’Oltrarno, dal nome curioso e che stuzzica l’immaginazione. Ci si chiede cosa ci sarà oltre l’Arno, il fiume che attraversa sinuoso la capitale Toscana, e cosa propone questo scorcio misterioso.
Scopriamolo insieme.
Oltrarno: il quartiere oltre il fiume
L’Oltrarno si trova nel versante opposto del fiume rispetto al centro storico. Per raggiungerlo basterà attraversare Ponte Vecchio partendo dagli Uffizi e ci si ritroverà catapultati in un luogo affascinante ma meno sontuoso rispetto alla zona del Duomo e del Palazzo Vecchio.
Lonely Planet lo ha definito il quartiere più cool del mondo. Merita quindi assolutamente una visita.
È inoltre un’alternativa molto valida quando il centro storico è pieno di turisti e i musei propongono file interminabili. Basti pensare che durante le festività natalizie a Firenze si sono registrate 365 mila presenze, un numero che assolutamente giustifica la “fuga” verso quartieri meno affollati.
Oltrarno: l’arte è nelle strade
Il quartiere Oltrarno è una tappa imperdibile per gli amanti della street art. In questa zona opera infatti Blub, il writer fiorentino che ha dato vita al progetto “l’arte sa nuotare”.
Le sue opere, che sono disseminate in tutto il quartiere, ritraggono personaggi della storia e dell’arte con una simpatica maschera da sub. Ci si può divertire a scovare Leonardo da Vinci, la Venere di Botticelli, Dante Alighieri e molti altri.
L’obiettivo dell’artista è di sensibilizzare sull’accessibilità dell’arte e di renderla disponibile a tutti, con l’invito ad eliminare quella distanza che ancora c’è tra la cultura e i cittadini.
Altro artista che realizza le sue opere per le strade e che proprio in questo quartiere ha il suo studio è Clet Abraham, autore di simpatiche rivisitazioni di cartelli stradali. Se ne possono incontrare diversi in città, che scampano momentaneamente alla rimozione da parte del comune.
Lo scultore e pittore francese è spesso presente nel suo studio, nel quale si trovano molte delle opere originali che sono state tolte e anche un piccolo shop nel quale acquistare degli originali souvenir.
Oltrarno: botteghe e artigianato
Un’altra peculiarità del quartiere è la presenza di numerose botteghe artigianali e di una serie di attività ristorative che meritano assolutamente una sosta.
Si potranno acquistare prodotti artigianali toscani, come ad esempio il cashmire del Mugello o le opere di oreficeria fiorentine, e visitare ristoranti e cantine tradizionali, tra le quali spicca la cantina dei Litfiba, la band toscana che deve il suo nome proprio a questa zona. Litfiba è infatti la fusione delle parole
L’ITalia, Firenze e Bardi, la via dove si trova la cantina che ospitava la band nei suoi primi concerti. Davanti alla porta si possono leggere numerose iscrizioni dei fan con messaggi dedicati a Piero Pelù e Federico Renzulli.